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Tra cadute e risalite, le storie più belle provenienti da Rio de Janeiro…

Storie di vita. Storie di sogni. Di cadute e di risalite. Le Olimpiadi sono anche questo: sopra un palcoscenico con miliardi di spettatori, un frullato di emozioni e di personaggi da cui prendere ispirazione quando la vita ti volta le spalle. Alcuni di loro ce l’hanno fatta, anche se tutto sembrava sprofondare. Un anno fa Yusra Mardini nuotava nelle acque gelide del Mare Egeo, davanti alla Grecia. Non c’erano medaglie o riconoscimenti in palio: il suo barcone che la stava trasportando assieme a altri trenta rifugiati siriani in viaggio verso la libertà è iniziato a affondare. Yusra ha nuotato per oltre tre ore fino alle coste dell’Isola di Lesbo, da lì è iniziato un viaggio verso la Germania, dove adesso vive: nuotatrice dotata di grande talento, a Rio ha gareggiato tra i rifugiati olimpici nella specialità cento farfalla, e la stessa acqua maledetta le sarà sembrata così lieve e gioiosa.
FENOMENI DALL’INFANZIA DIFFICILE – Simona Biles, uno dei personaggi più belli di questi Giochi Olimpici, ha vissuto quella che si dice in gergo un’infanzia difficile. I suoi genitori non avevano un lavoro ed erano dipendenti da droghe e alcol. A tre anni è stata affidata ai servizi sociali, che l’hanno a loro volta consegnata ai nonni e agli zii. Sono stati loro a percepire quel talento speciale per la ginnastica della piccola Simona: loro l’hanno indirizzata, lei si è allenata oltre otto ore al giorno per raggiungere i suoi attuali risultati e diventare la ginnasta più forte del mondo. I bambini spesso sono etichettati dagli adulti in maniera approssimativa, e questo può condizionare in maniera drammatica la loro vita. Da piccolo Michael Phelpssoffriva di disturbi d’attenzione e di iperattività. Era un bambino isolato, con gli orecchi a sventola, tanto che la sua prima insegnante di nuoto lo definì “poco dotato”. Chissà cos’avrà pensato la signora a distanza di venti anni, dinanzi allo “squalo” che ha vinto 23 medaglie d’oro, unico nella storia dell’umanità, e ha sposato Miss California…
L’INCREDIBILE STORIA DI ANTONY ERVIN – Poteva assumere toni drammatici la vicenda di Anthony Ervin, vincitore della medaglia d’oro nei 50 metri stile libero sedici anni dopo l’identico trionfo vissuto a Sidney. Nel mezzo una storia assolutamente incredibile. Ritiratosi tre anni dopo l’oro australiano a soli 22 anni, lo statunitense entrò in un turbine di depressione e dipendenza da droghe e alcool. Nel 2005 mise all’asta la sua medaglia d’oro per 17 mila euro e tentò anche il suicidio: non aveva fissa dimora, si mise a fare dei lavoretti per sopravvivere, e si vergognava di dire alle persone di essere stato un campione olimpico. Nel 2010 decise di riprendere in mano la propria vita e ricominciò a nuotare: dieci anni di stravizi gli avevano sottratto qualsiasi residuo di forma fisica, ma grazie alla forza di volontà è tornato dove sembrava impossibile, diventando il nuotatore più anziano a vincere una medaglia d’oro ai giochi a cinque cerchi.
DALLA POLVERE ALLE STELLE – Le storie olimpiche di uomini e donne che hanno saputo rialzarsi da enormi difficoltà sono tantissime. Dal tuffatore britannico Chris Mears, ricoverato nel 2009 per una gravissima malattia a cui i medici dettero appena il 5% di possibilità di sopravvivenza, oro nei tuffi sincronizzati da 3 metri, al canottiere sudafricano Lawrence Brittain, due anni fa colpito dal Linfoma di Hodgkin e pochi giorni fa argento nel due senza. Dalla più giovane atleta presente a Rio, la tredicenne nepalese Gaurika Singh, scampata per miracolo ad un terribile terremoto che nel 2015 a Katmandu ha provocato 9.000 morti, a Rafaela Silva, il primo oro vinto dal Brasile nel judo, nata e cresciuta tra mille difficoltà nelle favelas. Tutte questi racconti hanno un comune denominatore e un grande insegnamento alla base. Non esistono limiti ai sogni, alle possibilità, alla grandezza della mente umana. Anche quando tutti ti dicono che non puoi farcela, che è impossibile, devi sapere che sei tu l’unico artefice della tua esistenza. Tutti cadono, i più forti si rialzano…

Alessio Laganà

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